Microplastiche: che cosa sono e perché̀ è importante eliminarle
Abbiamo già parlato di come l’inquinamento da petrolio provochi molta sofferenza agli animali, oggi torneremo sull’argomento affrontando questa volta il tema delle microplastiche.
Sicuramente ne avrete già sentito parlare visto che per fortuna esistono e stanno nascendo tantissime campagne di sensibilizzazione sulla salvaguardia dell’ambiente e dell’uomo dagli effetti negativi dell’inquinamento incontrollato.
Per assicurare un giusto futuro alle nuove generazioni è necessario cambiare subito rotta per iniziare a trasformare le proprie abitudini. Vediamo insieme cosa sono le microplastiche e perché sono così pericolose.
Cosa sono le microplastiche e qual è la loro origine?
Le microplastiche altro non sono che delle particelle molto piccole di materiale di origine plastica le cui dimensioni sono inferiori ai 5 millimetri. Esistono principalmente due categorie in cui vengono suddivise: le primarie e le secondarie. Del primo gruppo fanno parte quelle microplastiche che vengono già rilasciate nell’ambiente nella loro forma ridotta. Nell’oceano il 31% è rappresentato proprio da questa categoria.
Come fanno a finire nell’ambiente? Le microplastiche si producono durante l’abrasione degli pneumatici sulla strada ma anche quando si lavano i capi sintetici. Fanno parte della categoria anche alcune microplastiche usate nei prodotti della cura della pelle come gli scrub.
Le microplastiche secondarie invece si originano da pezzi di plastica di grandi dimensioni che vengono smaltiti direttamente nell’ambiente e degradandosi vanno ad originare le microplastiche. Queste rappresentato l’81% delle microplastiche presenti nei nostri oceani.
Quello che spesso viene sottovalutato è che queste particelle sono dannose non solo per l’ambiente e gli animali ma anche per l’uomo. In questo articolo potete scoprire alcuni degli scioccanti effetti che hanno sul nostro cervello. Le microplastiche purtroppo non sono biodegradabili e possono continuare a circolare per anni e anni aumentando così la loro pericolosità. Ovviamente la causa della diffusione è tutta attribuibile all’uomo e ad una cattiva gestione dei rifiuti.
Quante microplastiche ci sono oggi nel mondo e che effetto hanno?
I dati sulle numeriche delle particelle di plastica presenti nell’oceano sono sconcertanti: pensate che in tutti i mari e in tutti gli oceani si stima che siano presenti fino a 358 miliardi di microplastiche, tradotto in chili quasi 4,8 miliardi e questa stima riguarda lo strato più superficiale delle acque. I numeri sono così alti perché l’umanità intera produce 450 miliardi di chili di plastica all’anno ed entro il 2050 questi livelli potrebbero addirittura triplicarsi.
Se non invertiamo la rotta, la situazione diventerà drammatica, ma siamo ancora in tempo per fare qualcosa. Le microplastiche sono pericolosissime perché possono essere ingerite dagli animali marini che poi finiscono sulle nostre tavole. Le particelle sono state trovate anche in prodotti come miele, birra e nell’acqua dei nostri rubinetti.
La plastica viene trattata con agenti chimici assolutamente dannosi per la nostra salute e noi li stiamo mangiando ogni giorno. Per cambiare le cose dobbiamo iniziare dalle nostre abitudini facendo raccolta differenziata, preferendo packaging che non siano in plastica e soprattutto evitando di buttare i rifiuti per strada, in campagna o in mare. Il cambiamento parte da voi nel vostro piccolo.