Ho tolto una zecca al cane o al gatto: cosa devo fare?
Hai notato che il tuo cane o il tuo gatto, dopo una passeggiata fuori, magari nell’erba alta, ha iniziato a grattarsi convulsamente su pancia, testa o cosce. Osservandolo meglio hai notato la presenza di una o più zecche, cioè di parassiti di forma ovale o rotonda, di colore bruno, marrone o rossiccio.
Come le hai eliminate? E soprattutto: cosa fare ora del parassita?
Vediamolo insieme!
Prevenzione prima di tutto
Il primo step per evitare le infezioni da zecca è sempre la prevenzione. Esistono tantissimi farmaci, studiati per cani e gatti, in mille formulazioni: spot-on, spray, in polvere e in collarini imbevuti. Il veterinario saprà consigliarti cosa acquistare, come applicare il prodotto e per quanto tempo continuare la procedura.
Come togliere le zecche
Le zecche vanno eliminate con l’apposita pinzetta piatta in plastica. Non usare le mani nude nè un pettine né altri strumenti: il rischio è di lasciare l’apparato buccale succhiante dell’animale nella pelle del cane o del gatto, dove potrebbe sviluppare un’infezione.
Con le pinzette e usando dei guanti di lattice:
- Afferra la zecca nel punto in cui si attacca al corpo dell’animale, il più possibile vicino alla pelle
- Il colpo deve essere deciso ma non brusco. Gli strumenti ad oggi in uso richiedono un movimento rotatorio per estrarre l’animale per intero
- Non spremere l’animale: il suo rigurgito nella ferita potrebbe rilasciare virus e batteri, che entrerebbero nel circolo sanguigno e causerebbero un’infezione
- Eliminata la zecca disinfetta la ferita e tieni d’occhio l’eventuale rossore per diversi giorni dopo l’estrazione
Cosa non fare per eliminare una zecca
I rimedi popolari parlano di usare gel di paraffina, ammoniaca, disinfettanti o oli per soffocare la zecca e farla staccare spontaneamente. In realtà l’avvelenamento con queste sostanze può causare proprio il rigurgito, che è esattamente ciò che non vogliamo accada. Inoltre, anche se la zecca morisse, potrebbe spezzarsi e l’apparato succhiante rimanere incastrato nella cute.
Non buttare il parassita
Dopo aver estratto l’animale, non gettarlo. Raccoglilo in un contenitore con il coperchio ermetico (va bene, per esempio, un vaso o un contenitore sterile per la raccolta delle urine che puoi trovare in farmacia) e conservalo, per poi portarlo al veterinario. Osservando la zecca potrà capire a quale specie appartiene e monitorare gli eventuali sintomi nel giorni e nelle settimane successive. Monitora i sintomi e annota il giorno di rimozione del parassita, perché un’eventuale infezione può presentarsi anche alcuni giorni dopo la sua estrazione.
I sintomi più comuni sono:
- Febbre
- Apatia e sonnolenza
- Dolore muscolare o fatica nel camminare
- Perdita di appetito e di peso
- Rossore e fastidio nel punto della puntura
Inoltre, non schiacciare il parassita appena rimosso con il piede o tra un pezzo di carta prima di buttarlo: potresti spargere le uova per tutta casa, dove non faticherebbero a crescere, a schiudersi e a diventare zecche adulte.