Addio Google Plus!
Per gli appassionati di tecnologia questa è una settimana un po’ speciale. Sicuramente non troppo triste, ma di certo si apre con una notizia che nonostante non sia sconvolgente è quanto meno degna di dibattito: la chiusura di Google plus.
Molti di voi forse non lo hanno nemmeno mai usato Google Plus, mentre per altri è stato fino ad oggi il tipico elemento cruciale e generatore di dubbi e domande all’interno di una strategia di marketing digitale. Ma andiamo per fasi e iniziamo dalle origini per capire cos’è successo.
Google Plus, le origini
Era il 2011 quando nasceva Google plus. Ne parlavano tutti! Il social Network di Google si lanciava al pubblico in modo privato, solo con invito, ed noi eravamo ansiosi di conoscere questa nuova iniziativa del gigante di Mountain View che non era ancora accessibile al pubblico completamente. Eravamo pronti a tutto per essere tra i primi privilegiati a testare il Social Network.
Dal mondo della SEO le aspettative erano enormi e le speculazioni sul fatto che usare Google Plus avrebbe aiutato a posizionare meglio il proprio sito web ha spaccato in due i professionisti di questo settore. Da una parte c’erano gli scettici, convinti che, come accade con il resto di social networks, anche Google + non sarebbe servito a nulla a livello SEO; e dall’altra parte vi erano i fiduciosi del fatto che G+ potesse essere diverso da tutti gli altri Social, perché non era come tutti gli altri, no, apparteneva a Google e questo sarebbe bastato a fare la differenza.
L’evoluzione di Google +
Con il passare del tempo Google plus viene introdotto praticamente in tutte le strategie digitali di marche più o meno grandi, e anche per questo gli utenti iscritti sulla piattaforma iniziano ad aumentare, ma possiamo affermare senza dubbio che l’interazione sul canale non ha mai raggiunto grandi cifre e nemmeno molto successo.
Sebbene Google parli di 400 milioni di utenti attivi sul social, facciamo fatica a credere che questi numeri siano davvero di account reali e, infatti, a quanto pare solo l’1% di tutti questi users usavano veramente la piattaforma.
Diciamola tutta. Uno dei motivi per cui Google plus ha resistito tutti questi anni è stato sicuramente per la sua integrazione con Youtube e Gmail dai quali era semplice “cadere nella trappola” Google plus, a volte anche per sbaglio.
Elementi differenziali della piattaforma rispetto a Facebook, Twitter, Instagram sono davvero pochi. Forse il più importante è l’ormai diffuso Hanghout, che offre le trasmissioni in diretta e che sicuramente resisterà come funzionalità di Gmail e Youtube. A parte questo, non crediamo ci siano altri elementi differenziatori rispetto a tutti i social che da anni popolano i nostri cellulari e quindi non ci stupiamo di questa evoluzione.
La chiusura del social network di Google
La chiusura è dunque quasi una cronaca di una morte annunciata e arriva senza troppi pianti dato che in pochi sono riusciti davvero ad affezionarsi a questa piattaforma.
Per chi fosse tra questi pochi che davvero avevano una importante attività sul Social, Google ha già informato in quale modo poter effettuare un back up dell’attività.
Basterà entrare sulla pagina https://www.google.com/settings/takeout e da qui, loggati con le stesse credenziali che si usano per gestire il profilo di Google Plus la cui informazione si desidera salvare, seguire i passi indicati.
L’attività che si può salvare e scaricare indicata da Google è la seguente:
- +1
- Cerchie Google+
- Community Google+
- Stream Google+
Per ulteriori informazioni su come gestire il back up vi consigliamo di entrare sul sito di supporto di Google in questo link: https://support.google.com/plus/answer/1045788?hl=it-it
Fonte dell’articolo: https://www.numeroassistenza.it