La cassetta di Primo Soccorso
La cassetta primo soccorso è una dotazione di emergenza, espressamente prevista dalla vigente normativa che deve essere presente sui luoghi di lavoro.
La sua presenza è sancita dal Decreto Ministeriale 15 luglio 2003, n. 388 che reca “ Disposizioni sul pronto soccorso aziendale”.
Il decreto, adottato di concerto dal Ministro della Salute, dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, dal Ministro per la Funzione Pubblica e dal Ministro delle Attività Produttive, rappresenta il regolamento recante disposizioni sul pronto soccorso aziendale e sulla cassetta primo soccorso, nato in attuazione dell’articolo 15, comma 3, del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626.
Quando, anni dopo, il D.Lgs. 81/08 divenne il testo di riferimento per quanto riguarda la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro (sostituendo il D.Lgs. 626/94) mantenne operativo il D.M 388/03 che, a tutt’oggi, rappresenta lo stato dell’arte nel campo del primo soccorso.
IL D.M. 388/03
Ma cosa prevede il D.M. 388/03? In primo luogo il decreto classifica le aziende e le unità produttive in base al tipo di attività, al grado di pericolo e al numero di lavoratori. Sulla base della classificazione che prevede tre gruppi distinti, A, B e C, instaura una serie di prescrizioni a cui i datori di lavoro devono fare riferimento per la corretta progettazione e realizzazione del sistema di primo soccorso.
Sostanzialmente, il primo soccorso si basa su quattro assunti: la suddivisione delle aziende e delle unità produttive nei gruppi di cui si è parlato in precedenza, la formazione specifica dei lavoratori che faranno parte della squadra di primo soccorso, la dotazione con cui equipaggiare i componenti della squadra di cui sopra e un mezzo di comunicazione idoneo ad attivare rapidamente il sistema di emergenza del Servizio Sanitario Nazionale.
La dotazione ex D.M. 388/03: la cassetta di pronto soccorso
Per le aziende e le unità produttive che fanno parte dei gruppi A e B il decreto fa discendere in capo al datore di lavoro l’obbligo di dotare le stesse con una o più cassette pronto soccorso. Sebbene la normativa preveda la presenza della cassetta pronto soccorso, ma senza stabilirne l’esatta entità, non va dimenticato che il decreto precisa che la stessa deve essere custodita in un luogo facilmente accessibile. Questo significa che è compito del datore di lavoro stabilire il numero adatto di cassette di pronto soccorso per riuscire a garantirne il facile accesso da qualunque punto della struttura. Non solo: il datore di lavoro, avvalendosi della consulenza del medico competente (ove presente) o del personale appartenente al sistema di emergenza sanitaria del Servizio Sanitario Nazionale, deve anche stabilire se la dotazione della cassetta è sufficiente o debba essere adeguata a specifici rischi presenti sul luogo di lavoro o al numero dei lavoratori presenti. È qui che entra in gioco il cosiddetto armadietto pronto soccorso: in realtà si tratta di una cassetta di pronto soccorso, ma le sue dimensioni sono maggiori, permettendo di avere uno spazio maggiore per lo stoccaggio dei presidi medici.
Attenzione alle altre prescrizioni riguardanti questa attrezzatura: deve essere adeguatamente custodita ed individuabile con segnaletica appropriata.
Quindi: controllo periodico dei presidi presenti al suo interno, con sostituzione di quelli eventualmente scaduti e ripristino immediato di quelli eventualmente utilizzati. Inoltre, segnaletica dedicata per rendere visibile, anche da lontano, il punto in cui è ubicata la cassetta pronto soccorso aziendale.
Il pacchetto di medicazione
Le aziende appartenenti al gruppo C devono essere dotate, anche loro obbligatoriamente, del pacchetto di medicazione. Questo tipo di attrezzatura è caratterizzato da una diversa dotazione, rispetto alla cassetta di primo soccorso, tipicamente minore. Oggi, non è raro imbattersi in pacchetti di medicazione che del pacchetto non hanno nulla, ma sono in tutto e per tutto delle cassette in miniatura. La loro conformazione li rende più semplici nell’utilizzo e nel posizionamento.