Quale crema per le emorroidi utilizzare contro il fastidio?
Le emorroidi infiammate non ci danno tregua? Non abbattiamoci, ma vediamo di utilizzare un prodotto ad uso topico e di seguire alcuni consigli utili ad attenuare fastidio e disagio.
Cosa succede quando le emorroidi si gonfiano e si infiammano?
Le emorroidi sono cuscinetti di tessuto fortemente vascolarizzato, fisiologicamente situati all’interno del canale anale. Assieme allo sfintere anale, la funzione delle emorroidi è contribuire sia all’evacuazione sia alla continenza di feci e gas intestinali. Essendo altamente irrorati di sangue, i cuscinetti emorroidari sono in grado di gonfiarsi e sgonfiarsi attraverso l’afflusso e il deflusso di sangue al loro interno.
Possiamo individuare due tipi di emorroidi:
- Emorroidi esterne, situate ai margini del canale anale. Esse hanno una spiccata sensibilità dolorifica. In condizioni normali non avvertiamo la presenza dei cuscinetti emorroidari. Essi, però, sono costituiti da una trama di tessuto connettivo piuttosto molle, che può dilatarsi e infiammarsi con facilità.
- Emorroidi interne. Sono situate all’interno del canale anale e hanno una sensibilità dolorifica quasi nulla. Esse possono causare dolore solo al momento dell’evacuazione e in caso di prolasso permanente.
Non sono ancora del tutto chiare le cause della patologia emorroidaria, ma possiamo individuare alcuni fattori predisponenti:
- Alimentazione povera di acqua e fibre e ricca di alimenti ad azione irritante, come ad esempio insaccati, alcolici, bibite gassate, alcune spezie piccanti. Tali cibi e bevande possono provocare la dilatazione venosa e dare luogo ai sintomi fastidiosi.
- Stitichezza. Comporta sforzi prolungati durante l’evacuazione, con possibile infiammazione delle emorroidi.
- Diarrea. Il frequente passaggio di feci abbondanti e liquide può irritare la zona ano- rettale.
- Gravidanza. Durante gli ultimi mesi di gravidanza o subito dopo il parto, le emorroidi possono infiammarsi. Ciò accade sia per l’aumento di pressione pelvica imputabile alla presenza del feto, sia per i cambiamenti ormonali legati alla gravidanza stessa.
- Abitudini di vita scorrette. Sedentarietà o stazione eretta al lavoro, niente sport o lunghe sedute sul wc possono comportare ristagno venoso e possibile insorgenza dei sintomi.
Come ridurre la sindrome emorroidaria? Usiamo un prodotto topico
Se il nostro disturbo è in fase incipiente, il farmacista potrà suggerirci una crema per le emorroidi che agisca direttamente sui sintomi, per minimizzare la sindrome emorroidaria e agire come terapia di mantenimento, per prevenire la ricomparsa dei sintomi e ripristinare lo stato di salute.
Possiamo scegliere un trattamento farmacologico ad azione anestetica locale (per calmare la sensazione di dolore e prurito); antinfiammatoria e antipruriginosa (per minimizzare gonfiore e dolore); anticoagulante (per prevenire la formazione di coaguli di sangue).
Per un approccio senza medicinale c’è la possibilità di applicare un gel per emorroidi esterne ad uso locale con proprietà lenitiva, emolliente e rigenerante a base di aloe, olio di jojoba e acido ialuronico, per ridurre i sintomi della patologia emorroidaria e favorire i fisiologici processi di riparazione dei tessuti.
Oltre a utilizzare una crema per lenire e ridurre la sindrome emorroidaria, possiamo completare il trattamento dei sintomi con alcune dritte utili:
- Impostare una dieta bilanciata con il giusto apporto di fibre e acqua, per regolarizzare l’intestino e ammorbidire le feci, prevenendo la stipsi. Eliminiamo cibi e bevande dall’azione irritante e garantiamo al nostro organismo l’apporto di circa 1, 5 litri di acqua al giorno.
- Praticare una moderata attività fisica. Un regolare e leggero esercizio fisico contribuirà a migliorare la circolazione sanguigna e il naturale transito intestinale. Scegliamo discipline quali camminata, nuoto, yoga, ginnastica dolce.
- Eliminare alcune abitudini in bagno. Stare troppo sul wc, strofinare vigorosamente con la carta igienica, utilizzare detergenti intimi aggressivi e non diluiti: queste azioni rischiano di peggiorare la situazione locale. Diluiamo poco detergente intimo delicato in acqua tiepida. Asciughiamo tamponando la zona ano- rettale con un panno morbido in fibra naturale (cotone o lino).
- Fare semicupi o bagni derivativi. Immergiamo la zona anale in acqua tiepida, per una ventina di minuti. Lo scopo sarà alleggerire gonfiore e dolore. L’acqua tiepida, infatti, indurrà un rilassamento della muscolatura perineale, diminuendo il restringimento dei vasi sanguigni, migliorando la circolazione e agevolando il ritorno venoso.
- Indossare biancheria intima confortevole. Non indossiamo capi aderenti, colorati e in fibra sintetica, per non aggravare l’irritazione locale. Preferiamo indumenti comodi, bianchi e in fibra naturale, che lascino traspirare la pelle e assecondino i nostri movimenti.