Generazione call center: l’avvocato al telefono

Generazione call center: l’avvocato al telefono

Sono sempre nuove le sfide per i professionisti di oggi, non fanno differenza gli avvocati

Generazione call center perché è sempre più difficile trovare lavoro e il primo ripiego per un avvocato è questa mansione? No, anzi, gli avvocati, ma anche i neolaureati, possono davvero sfruttare un grandissimo ventaglio di opportunità e trovare lavoro con la laurea in giurisprudenza, magari presso Unicusano. Però è ormai sotto gli occhi di tutti che le professioni hanno contorni sempre più fluidi e che ogni bravo professionista deve adeguarsi ai tempi che corrono per essere davvero un lavoratore 2.0.

Nessuno vuole più fare l’avvocato

La minaccia di lavorare nei call center spaventa anche lo studente di giurisprudenza più zelante? Dati alla mano, è evidente che gli iscritti alle sessioni di abilitazione alla professione forense sono sempre più in calo, di poche decine ogni anno che passa, ma circa dimezzati rispetto alla fine degli anni ’90. Inoltre, aumentano le cancellazioni volontarie dall’albo professionali o gli avvocati che sono transitati in ruoli pubblici, come docenti, cancellieri o funzionari di giustizia. Nessuno vuole più fare l’avvocato? Se diminuisce il numero non è perché gli studenti non sono interessati alla giurisprudenza, ma proprio per i tanti sbocchi professionali che può offrire questa laurea, quindi solamente una parte dei neolaureati in giurisprudenza decide di intraprendere la libera professione.

I criteri di valutazione per l’esame di avvocato

Comunque, per gli audaci aspiranti avvocati, il Ministero della Giustizia ha reso noti i criteri che prenderà in considerazione per valutare gli elaborati degli aspiranti avvocati che sosterranno l’esame nel mese di dicembre 2019. Nello specifico saranno:

  1. Correttezza della forma
  2. Chiarezza delle esposizioni e delle argomentazioni giuridiche;
  3. Dimostrazione di concreta capacità di risolvere problemi giuridici
  4.  Dimostrazione della conoscenza dei fondamenti teorici degli istituti giuridici
  5. Dimostrazione della capacità di cogliere eventuali profili di interdisciplinarietà;
  6. Coerenza dell’elaborato con la traccia assegnata
  7. Capacità di argomentare le conclusioni raggiunte
  8. Dimostrazione della padronanza delle tecniche di persuasione per l’atto giudiziario.

Che lavoro si fa con una laurea in giurisprudenza?

Gli sbocchi lavorativi dopo una laurea in giurisprudenza sono moltissimi, ci sono quelli tradizionali, come l’avvocato, il notaio, il magistrato o il consulente legale in imprese e enti pubblici, ma ci sono anche sbocchi alternativi che si legano alla società che avanza. Vediamoli insieme

Avvocato

Nonostante il calo degli iscritti all’esame di abilitazione, rimane una delle professioni più ricercate. Per riuscire ad accedere all’avvocatura sarà necessario anche un biennio di pratica forense presso uno studio legale.

Avvocato… al telefono!

Figura che si adegua ai tempi che corrono: spesso e volentieri i professionisti mettono a disposizione le proprie competenze on-line o per telefono per venire incontro alle questioni di molte più persone. Magari per piccole consulenze o consulti che non richiedono l’apertura di una vera e propria pratica, si mettono a disposizione, anche pro-bono, di chi ha bisogno.

Consulente legale

Figura ricercatissima nelle aziende private e negli enti pubblici. Cosa fa? Risponde a consulti su situazioni particolari e chiarisce la posizione degli assistiti a livello normativo. Sicuramente fondamentale nel momento di sviluppo di imprese, dato che è responsabile di accertarsi che tutto sia conforme alla legge vigente.

Magistrato

È un lavoro per cui non basta solo la laurea in giurisprudenza.  Sicuramente affascinante richiede duro lavoro e per l’accesso al concorso servono alcuni requisiti particolari, come essere un avvocato regolarmente iscritto all’albo, aver concluso il dottorato di ricerca o essersi diplomato alla scuola di specializzazione.

Notaio

Grande classico del Made in Italy che richiede ulteriore studio dopo la laurea in giurisprudenza.

Sbocchi alternativi

Che lavoro fa un laureato in giurisprudenza di nuova generazione? Sicuramente sarà molto ricercato in ambito bancario e assicurativo. Ma data la formazione completa, potrà svolgere professioni come Risorse Umane, nell’ambito del marketing e del commercio.